Giudiziaria: sferrò un pugno, durante una lite stradale. Sammarinese condannato a 7 mesi; pena sospesa
Giornata di udienze, oggi, in Tribunale
Una banale lite per motivi di circolazione stradale, poi degenerata; con un epilogo in Tribunale. 7 mesi di prigionia, con il beneficio della sospensione condizionale della pena: è quanto deciso dal Giudice Battaglino per un 59enne sammarinese, accusato di percosse e lesioni personali. Presente in Aula anche la parte lesa, che ricevette un violento pugno al volto, tanto che fu necessario un intervento chirurgico, con una prognosi di quasi 60 giorni. Era il 2017, una calda giornata di luglio; l'uomo si fermò con l'auto, per scaricare bagagli, nei pressi di un parcheggio di Città, ostruendone l'accesso. Poi l'arrivo dell'imputato. Dopo un suo gesto di impazienza secondo la Difesa venne provocato, con offese anche alla madre, e vi sarebbe stata una colluttazione. Di diverso avviso la parte lesa, che ha parlato sostanzialmente di una aggressione improvvisa, pur riconoscendo di aver “mandato a quel paese” il 59enne, dopo alcuni colpi di clacson da parte di quest'ultimo. Non ancora raggiunto un accordo, fra le parti, per il risarcimento del danno.
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Era emerso un quadro di forte disagio sociale, invece, in un procedimento trattato in precedenza. La vicenda è quella di una 38enne, fermata dalla Polizia Civile mentre conduceva un'auto senza patente: era stata sospesa, infatti, dopo due contestazioni per guida in stato d'ebbrezza. In questa occasione sarebbe stata accertata anche l'assunzione di eroina. 7 mesi di prigionia – oltre a 500 euro di multa -, la condanna; concessa tuttavia la sospensione condizionale, in regime di esperimento probatorio. In mattinata, infine, l'udienza finale di un processo a carico di una sammarinese di mezza età, accusata di avere rubato profumi per poche decine di euro in un negozio. I fatti risalgono al febbraio dello scorso anno. La donna – che in precedenza aveva ribadito di essere totalmente estranea ai fatti contestati - sarebbe stata ripresa dalle telecamere a circuito chiuso dell'esercizio; ma non nel momento del presunto furto. Il Giudice Morsiani l'ha condannata a 3 mesi di prigionia – ma con il beneficio della sospensione della pena -, e una multa a giorni pari a euro 100. La Difesa ha già annunciato appello.
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