Giulio Lolli condannato a nove anni: non è servita la ricusazione della Corte
L'avvocata dell'ex imprenditore, Serafini: "Aveva ravvisato ostilità e pregiudizio nei suoi confronti. Ora aspettiamo le motivazioni della sentenza"
Al termine di una lunga giornata in Corte d'Assise a Roma, ieri in serata è arrivata un'altra sentenza di condanna per l'ex imprenditore Giulio Lolli. Nove anni per associazione per delinquere finalizzata al terrorismo e al traffico d'armi internazionale. Una condanna pesante per l'ex imprenditore Giulio Lolli, considerando che lo stesso pm ne aveva chiesti otto, giunta dopo oltre tre ore di camera di consiglio. Era presente Lolli in aula, alla prima Corte d'Assise di Roma che per tutta la giornata ha ospitato il suo processo: l'uomo era stato estradato dalla Libia nel 2019. “Aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza”, ha commentato a caldo la sua avvocata Claudia Serafini, che aveva presentato una memoria difensiva di 120 pagine. Ci vorranno almeno 60 giorni per avere nero su bianco le motivazioni. A nulla è servita sia la ricusazione della Corte, da parte di Lolli che “aveva ravvisato ostilità e pregiudizio nei suoi confronti”, ci spiega sempre l'avvocata, e che è stata dichiarata inammissibile, sia la denuncia presentata contro lo stesso sostituto procuratore. L'impianto accusatorio è stato accolto, secondo i pm Lolli aveva un “ruolo direttivo” in una organizzazione terroristica di matrice islamica in cui militava in Libia. Secondo la difesa si è invece sempre trattato di un processo indiziario, senza elementi di prova, come ad esempio quella che l'ex patron di Rimini Yacht fosse effettivamente a bordo dell'imbarcazione. Proprio per la vicenda giudiziaria di Rimini, lo scorso ottobre è arrivata la condanna in appello a quattro anni e mezzo.
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