È di almeno due morti e una trentina di dispersi il bilancio della valanga che due giorni fa ha devastato l'hotel 'Rigopiano' di Farindola, in provincia di Pescara. Continuano senza sosta le ricerche e si spera in qualche miracolo. "Una roba da non credere, è stato scioccante, mai visto niente del genere. Temo ci siano poche speranze di ritrovarli in vita". - ha detto visibilmente provato, Cristian Labanti, l'operatore del Soccorso Alpino emiliano che insieme ad Agostino Zini, Daniele Nasci e Alessandro Tedeschi era partito con gli sci dal versante aquilano del Gran Sasso. I quattro sono stati tra i primi ad arrivare. "Abbiamo compiuto piccoli sondaggi, ma ci siamo trovati di fronte un muro di neve e macerie".
I soccorritori hanno scavato per tutta la notte in cerca dei dispersi. A causa delle condizioni meteo proibitive, i ritmi sono stati ridotti poichè mancavano le condizioni di sicurezza necessarie per operare in maniera massiccia. Due le persone tratte in salvo ieri. La Procura ha aperto un'indagine per omicidio colposo e i sindaci protestano per i ritardi nei soccorsi, ma il capo della protezione civile Curcio chiede rispetto. E intanto la terra non smette di tremare: 30 le scosse dalla mezzanotte.
I soccorritori hanno scavato per tutta la notte in cerca dei dispersi. A causa delle condizioni meteo proibitive, i ritmi sono stati ridotti poichè mancavano le condizioni di sicurezza necessarie per operare in maniera massiccia. Due le persone tratte in salvo ieri. La Procura ha aperto un'indagine per omicidio colposo e i sindaci protestano per i ritardi nei soccorsi, ma il capo della protezione civile Curcio chiede rispetto. E intanto la terra non smette di tremare: 30 le scosse dalla mezzanotte.
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