Igli Meta ha ammesso l'omicidio di Ismaele di fronte al Pm

Nel pomeriggio a Sant'Angelo in Vado le esequie di Ismaele Lulli, il 17enne barbaramente sgozzato domenica scorsa. Igli Meta, il 20enne albanese già in stato di fermo di carcere, nella nottata è stato interrogato dal pm e – come anticipato ieri dal suo avvocato - ha confessato.


Quello di Igli al pubblico ministero, afferma l'avvocato difensore Salvatore Asole, è stato "un racconto lineare da parte di una persona provata che ora prende coscienza di quello che ha fatto". Il 20enne albanese ha ammesso di essere l'autore materiale del delitto: avrebbe portato Ismaele in cima ad un poggio in località San Martino in Selva Nera per un chiarimento o per dargli una lezione. Lo stesso 17enne avrebbe accettato di essere legato con del nastro adesivo, "come per un vero interrogatorio". A quel punto, un raptus, o come dice il legale, "un momento di buio" con il fendente al collo che ha quasi decapitato Ismaele. Ancora da chiarire il ruolo di Marjo Mema, al quale per altro Igli "non ha cercato di addossare alcuna responsabilità". Tramite l'avvocato Asole, il ventenne ha chiesto ieri perdono ai familiari di Ismaele e alla comunità di Sant'Angelo in Vado. Probabilmente domani si terrà l'udienza di convalida del reo confesso Igli Meta e del suo complice Marjo Mema.
l.s.

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