In Italia prima votazione sul fine vita alla Camera. A San Marino si riaccendono i riflettori sull'Ivg
Dopo la recente bocciatura in Italia del referendum sull'eutanasia, il Parlamento è l'unico che può dare una risposta e legiferare in materia. L'iter del disegno di legge prosegue grazie al risultato positivo ottenuto in aula a Montecitorio: respinti i primi emendamenti del centrodestra, che avrebbero affossato la legge, con 262 voti contrari contro i 126 favorevoli. La Camera ha poi sospeso l'esame, che riprenderà a marzo.
A San Marino, intanto, Unione donne sammarinesi torna a farsi sentire sul tema dell'interruzione volontaria di gravidanza. Fra poco più di un mese scadrà il tempo concesso al Congresso di Stato per presentare un progetto di legge che recepisca il referendum, a cui ha votato sì il 77% della cittadinanza. Uds ha cominciato una serie di incontri con le parti politiche, a partire dall'opposizione con Libera e Repubblica futura .per discutere della futura normativa e delle eventuali criticità. "Dall'obiezione di coscienza - illustra Karen Pruccoli di Uds - all'interruzione di gravidanza volontaria per le minorenni e non solo. Siamo partiti dai gruppi di opposizione per presentare un documento che contenesse delle indicazioni e per sapere cosa ne pensano del silenzio del Congresso". I timori, condivisi dall'opposizione, sono che il governo recepisca solo formalmente il quesito referendario e non renda effettiva la possibilità di ricorrere all'interruzione volontaria di gravidanza. Arriva l'appoggio anche dell'Associazione Noi Ci siamo, che chiede alle istituzioni di dare un segnale e impegnarsi nel progetto di legge.
Nel video l'intervista a Karen Pruccoli di Unione donne sammarinesi.
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