Indagati due avvocati riminesi per appropriazione indebita
Due avvocati del Foro di Rimini e quattro cittadini albanesi sono indagati dalla Procura per appropriazione indebita in concorso. Sono state eseguite oggi perquisizioni nello studio dei due noti professionisti, la magistratura ha disposto il sequestro cautelativo di alcuni immobili. I due legali, insieme ai quattro albanesi, secondo le indagini del sostituto procuratore Davide Ercolani, si sarebbero impossessati, anche usando una falsa procura redatta da un notaio albanese, del risarcimento danni accordato dell'assicurazione dell'Ausl di Rimini, agli eredi (moglie e figli) di un cittadino albanese, morto nel 2004. L'uomo era rimasto ferito in una rissa, ma gli allora difensori avevano dimostrato che il decesso era avvenuto per colpa medica. L'indagine sui due avvocati parte dalla denuncia della vedova che nel 2010 viene a conoscenza che la causa civile, intentata per colpa medica nei confronti dell'Azienda sanitaria, era stata chiusa con un risarcimento stragiudiziale. Alla vedova e agli altri parenti che si erano inseriti nel procedimento civile, l'assicurazione dell'Ausl aveva accordato una risarcimento di 660mila euro. Un versamento che l'assicurazione stessa aveva fatto nel giugno del 2010 sul conto corrente italiano, di uno dei parenti del defunto che aveva esibito una procura a riscuotere redatta da un notaio albanese. Stando alle indagini, l'albanese dopo aver ricevuto la somma con la falsa procura, senza informare la vedova, aveva prelevato dalla somma del risarcimento 260 mila euro in contanti consegnandoli agli avvocati e intascando per sé e i suoi complici il resto della cifra. Ai due legali, gli inquirenti contestano oltre all'appropriazione indebita, anche l'evasione fiscale e l'infedele patrocinio.
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