Operazioni sospette su conti BSM. Abs: "Vicende che risalgono a più di 10 anni fa e già risolte"

L'inchiesta su Mafia Capitale continua a scavare tra le carte e punta dritto sulle movimentazioni di denaro all'estero. Ed è qui che rispunta il nome del Titano. Su alcuni quotidiani nazionali, tra cui il Corriere della Sera, si torna a parlare di operazioni bancarie sospette e si fa il nome della Banca di San Marino. Presso l'istituto di credito sammarinese infatti - in base alle indagini - Salvatore Buzzi, uno dei principali indagati nell'inchiesta, e la moglie Silvana Costantini avevano aperto conti correnti e una cassetta di sicurezza. “Milioni di lire e poi centinaia di migliaia di euro - riporta l'articolo - movimentati a partire dall’estate del 2001 fino al 2006”. E' stata la banca stessa – secondo il Corsera - a ricostruire una vera e propria girandola di operazioni: “Il 13 agosto 2001 vengono versati 400 milioni di lire; il 16 novembre 2001 risulta una visita presso la cassetta di sicurezza e un prelevamento per contante di 4 milioni di lire; il 16 giugno 2003 il versamento di 50 mila euro e la cassetta viene riaperta; e ancora il trasferimento di 214.975 euro il 29 settembre 2003 a favore del conto corrente cointestato ai due coniugi; poi la provvista giunta sul conto corrente utilizzata per investimenti di valori mobiliari e per l’addebito di 5 assegni tra il 18 gennaio e il 7 giugno 2006 da 65 mila euro, 40 mila, 50mila, 50 mila e 13 mila». Obiettivo dei pubblici ministeri romani è capire la provenienza di questi soldi, a chi appartenga la provvista e a cosa sia servito quel denaro. Nessun commento per ora dall'Associazione Bancaria Sammarinese, solo una puntualizzazione sul fatto che si tratta di vecchie questioni risalenti a più di 10 anni fa e già da tempo risolte.

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