Mafia Capitale, Lirio Abbate: "Decine di milioni a San Marino per evitare sequestri in Italia"

Dei soldi depositati a San Marino parlano anche i giornalisti Lirio Abbate e Marco Lillo, autori di un libro-inchiesta: “I protagonisti di Mafia Capitale – dicono – erano persone ricchissime che intascavano decine di milioni quasi ogni mese e li trasferivano all'estero per evitare i sequestri”.

Decine di milioni su conti aperti a San Marino da Buzzi e Carminati, tramite familiari o prestanome. Lo raccontano Lirio Abbate e Marco Lillo nel loro libro-inchiesta “I Re di Roma”, sugli intrecci politico affaristici di Mafia Capitale. I due giornalisti ne hanno parlato alla stampa estera proprio nel giorno in cui i quotidiani hanno raccontato la nuova notizia.
Roma rischia grosso, dicono, Abbate la paragona alla Palermo degli anni '80, quando si diceva che la mafia non c'era, che era tutta un'invenzione del giudice Falcone. “A Roma non ci sono state stragi, perché la mafia di oggi tende a non fare clamore – ha spiegato – ma non si ammette che esiste un sistema mafioso, ancor più pericoloso perché si mimetizza bene ed è strettamente colluso con la politica”.
A loro dire, il sindaco Marino è estraneo, “ma dovrebbe dimettersi e poi ricandidarsi con altre persone oneste, sarebbe un atto di grande responsabilità”.

Francesca Biliotti

Nel video l'intervista a Lirio Abbate, inviato de L'Espresso

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