Le mafie calabresi nella ricostruzione post terremoto in Emilia: c'è anche San Marino
Le mafie si sono ormai radicate nelle regioni del centro nord, e oltre i confini italiani, come in Germania e in Austria. Si legge nell'ultima relazione della Direzione investigativa antimafia trasmessa alla Camera. E' soprattutto la 'ndrangheta presente in Veneto, Emilia Romagna, Liguria e Piemonte, oltre al Lazio.
Restano i business tradizionali, come traffici di droga e estorsioni, ma oggi la tendenza è l'acquisizione fraudolenta di aziende sane e commesse pubbliche.
Nella relazione c'è anche San Marino, marginalmente: sono indagini sostanzialmente note, vedi operazione “L'Isola del vento”, col sequestro di un parco eolico di Isola Capo Rizzuto, e società ad esso collegate, riconducibili al clan Arena: era una fitta rete di società estere, tra Germania, Svizzera e San Marino, a detenere formalmente le quote.
Nell’operazione “Aemilia” è emerso l’interesse delle consorterie calabresi a utilizzare l'Austria come territorio di riciclaggio. Il clan Aracri di Cutro, da decenni in Emilia Romagna, nell'ambito della ricostruzione post terremoto aveva commesso una serie di reati, con l'aggravante della transnazionalità per aver agito in più di uno Stato, San Marino compreso.
Infine Cosa Nostra, che secondo la Dia vede allentare la leadership di Matteo Messina Denaro, sbarca nel Regno Unito, tanto che il tribunale di Trapani aveva eseguito confische a un imprenditore edile e turistico alberghiero, con patrimonio immobiliare di oltre 100 milioni di euro, nei confronti di una società venduta ad una holding inglese, in seguito ad una triangolazione con una società con sede a San Marino.
Francesca Biliotti