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Marino Grandoni e Ambrogio Rossini: "Mai dato soldi a Gatti"

Nel processo in cui l'ex Segretario agli Esteri e Clelio Galassi sono imputati per riciclaggio anche la deposizione di Germano De Biagi: "Dopo aver lasciato la politica sono stato praticamente asfaltato"

di Luca Salvatori
27 apr 2022

Mai dato soldi a Gatti e mai ricevuto sollecitazioni per farlo”: i noti imprenditori Marino Grandoni e Ambrogio Rossini, lo hanno detto testimoniando nel processo in cui l'ex Segretario di Stato agli Esteri è imputato con l'ex Segretario alle Finanze Clelio Galassi. Al centro dell'udienza odierna vicende risalenti nel tempo - all'epoca in cui era ancora la lira la moneta corrente - come l'operazione che ha portato alla realizzazione del Centro Uffici Tavolucci e più marginalmente anche l'acquisto della sede della Wonderfood. Tra i testimoni anche Germano De Biagi che ha dichiarato di aver partecipato all'operazione del Centro Uffici, investendo, all'epoca, 3 miliardi di lire, dati allo studio Antao, che ne curò la progettazione, per poi ottenere immobili all'interno. “Non un buon affare” ha commentato. Un investimento come altri che fece senza però formalizzare atti scritti, così come avveniva a volte in quegli anni, quando – ha affermato - tra gentiluomini bastava una stretta di mano.




Durante la sua deposizione un'amara constatazione: “Dopo aver lasciato la politica – ha detto – sono stato praticamente asfaltato”, alludendo alle difficoltà che ha dovuto fronteggiare, come la chiusura dell'Electronics. “Non ho mai pagato la politica” ha detto l'ingegnere Marino Grandoni che ha riferito come tante sue proposte immobiliari, in realtà, non si sono realizzate. Come dire: se fosse bastato pagare, sarebbero dovute andare tutte a buon fine. Ambrogio Rossini durante la deposizione ha ammesso di aver dato soldi alla politica. Nello specifico un assegno da 500 milioni di lire, consegnato al Pdcs, non in cambio di utilità ma, forse, come contributo in occasione di una campagna elettorale. Ha anche dichiarato di aver pagato 250 milioni di lire allo studio di Antonio Lazzaro Volpinari, a seguito di quelle che ha definito “incontenibili pretese” di Gatti e Galassi. Per quell'episodio Rossini ha detto di essere tuttora arrabbiato. L'ex esponente socialista Volpinari sarà sentito, con altri, come testimone, nella prossima udienza fissata per il 10 maggio.





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