"Mi sono messa a disposizione da normale cittadina" cosi il Segretario Tonnini dopo la sentenza di assoluzione
Nel processo si era costituito parte civile Andrea Rosa
Non fu diffamazione, assolto il Segretario Elena Tonnini. Generalmente un processo per diffamazione non attira le telecamere ma quello che si è concluso davanti al commissario della Legge Roberto Battaglino aveva come imputato il Segretario di Stato agli Interni e sullo sfondo tutte le forti fibrillazioni che scossero San Marino dopo la pubblicazione della presunta ordinanza sulla cosiddetta “Operazione titoli”. Fu proprio nel corso di una serata pubblica, nel maggio del 2018, dedicata all'ordinanza in questione che Elena Tonnini accusò Andrea Rosa, fino a due giorni fa nel cda di Cassa di Risparmio, di condotte che non trovarono riscontro nell'atto giudiziario.
Parte del castello accusatorio anche la risposta che all'epoca diede la Tonnini ad una nota di Civico 10, poiché sottolineò il ruolo di Rosa nell'approvazione di un bilancio in forte perdita. “Proprio nel rispondere a quel comunicato- ha spiegato il Segretario in aula- mi resi conto dell'inesattezza e mi scusai”. Ha spiegato come il suo obiettivo fosse quello di fare comprendere cosa stesse succedendo nel sistema bancario di San Marino e non di colpire Andrea Rosa. Sulla mancanza di consapevolezza del contenuto diffamatorio hanno insistito i suoi legali, Lara Conti e Tania Ercolani, insieme alla disponibilità di rendere pubbliche le scuse inviate in privato, delineando inoltre il forte senso di ingiustizia per il decreto penale di condanna, che estrapolando solo stralci ha impedito che tutto fosse valutato nella sua interezza.
“Sarebbe stato semplice concludere con 800 euro di multa, ma se siamo qui è per avere giustizia e non per sfidarla”. Più in punta di diritto le valutazione del Procuratore del Fisco, Gorgia Ugolini che partendo dal concetto di “onore” della persona ha ricreato il contesto in cui la critica, per quanto aspra o scorretta, non è scaduta nell'insulto “ha agito nell'esercizio di un suo diritto”. Nel chiedere l'assoluzione ha però manifestato solidarietà a Rosa, che in aula ha parlato delle ripercussioni e dell'incidenza nella sua vita professionale e privata derivati dall'accaduto, ancora attuale perchè “il video è ancora on line, pur con una errata corrige “La Tonnini ha approfittato del palcoscenico politico e del suo prestigio per screditare per ben due volte un professionista, che mangia con la sua reputazione. - ha concluso l'avvocato Gloria Giardi, chiedendo condanna e risarcimento del danno. Ha manipolato con una operazione ragionata e costruita a tavolino n atto giudiziario ed ha fatto scuse ambigue che hanno rilanciato il sospetto e gettato ulteriore fango”.
Ma la sentenza del Commissario della Legge ha messo un punto: assolta, il fatto non sussiste. “Mi sono messa a disposizione da normale cittadina – ha commentato il Segretario- ed ho avuto la possibilità di chiarire definitivamente la mia posizione ed ancora una volta di spiegare ad Andrea Rosa che non era mia volontà attaccarlo”.