“Devi fare il bravo”, “se quello ti piglia in Italia non torni più a casa”. Una conversazione su Facebook con un iscritto che afferma di soggiornare in Repubblica e di essere figlio di un colonnello della Guardia di Finanza, degenera. Viene tirata in ballo una terza persona, pezzo grosso della ‘Ndrangheta, definita “rappresentante di 6000 frontalieri”e appartenente alla famiglia Mancuso. Un nome che fa paura. Vero o falso che sia, Simone Della Valle, candidato nel movimento 3.0, decide di andare a fondo e affida il testo incriminato nelle mani del suo avvocato. Parte la denuncia penale per minacce, violenza privata e impedimento all’azione politica. A qualcuno non è piaciuta la posizione sui frontalieri. Ma Simone della Valle ricorda che 3.0 è contro la tassa etnica. “Siamo stati additati come xenofobi e fascisti – dice - ma ci hanno fraintesi”. Per l’avvocato Achille Campagna quanto accaduto destituisce di credibilità la consultazione elettorale. 3.0 non si lascia comunque intimorire e assicura che andrà avanti, con più determinazione di prima.
Nel servizio l’intervista a Simone Della Valle, Movimento 3.0; Achille Campagna avvocato.
Monica Fabbri
Nel servizio l’intervista a Simone Della Valle, Movimento 3.0; Achille Campagna avvocato.
Monica Fabbri
Riproduzione riservata ©