Mirco Mazzocchi assolto in appello

Quasi due anni e mezzo dopo la condanna in primo grado a due anni e due mesi il giudice d'appello David Brunelli ha ribaltato il verdetto ed ha assolto Mirco Mazzocchi perchè il fatto non costituisce reato.

Il gendarme-guardia carceraria era stato processato perchè ritenuto responsabile di favoreggiamento nei confronti di Claudio Podeschi e Biljana Baruca all'epoca in cui erano detenuti. Secondo l'accusa il militare avrebbe agevolato le loro comunicazioni, anche mediante ricetrasmittenti. Mazzocchi, che durante l'istruttoria ha scontato anche 64 giorni di custodia cautelare in carcere, si era sempre proclamato innocente sostenendo che l'oggetto passato a Podeschi, attraverso le sbarre, era un carica-batterie per rasoio e non una ricetrasmittente. Nel processo erano state utilizzate anche le immagini delle telecamere interne della struttura carceraria oltre alla testimonianza di un altro detenuto che ha ritrattato la versione iniziale. Ma il Giudice Brunelli non ha nuovamente valutato questi aspetti e ha deciso per l'assoluzione perchè – si legge nella sentenza – “non può costituire reato il semplice consentite il colloquio tra detenuti” anche se vietato dal giudice “senza che si accerti se attraverso tale condotta si è creata una situazione di inquinamento probatorio”. Con l'assoluzione cadono anche le pene accessorie dell'interdizione dai diritti politici per un anno e un mese e il risarcimento allo Stato. Appena appreso l'esito dell'appello l'avvocato Maria Selva l'ha comunicata al telefono al suo assistito.
La sentenza di assoluzione di Mazzocchi avrà riflessi anche sul ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo della difesa Podeschi che, dopo il primo pronunciamento si è appellata alla Grand Chambre. “Invieremo gli atti a Strasburgo – spiega l'avvocato Massimiliano Annettamettendo in evidenza che, con l'assoluzione definitiva del gendarme guardia-carceraria, viene a mancare un presupposto che era stato alla base della sentenza, a noi non favorevole, della prima sezione. Chiederemo dunque una sorta di revisione”.

l.s.

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