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Nizza: l'Isis rivendica l'attentato. 5 persone arrestate

16 lug 2016
ph Ansa/Ap
ph Ansa/Ap
L'identificazione delle vittime dell'attentato di Nizza viene rallentata dalla procedura adottata dalla polizia francese. I corpi che sono custoditi nella morgue dell'ospedale Pasteur non vengono fatti vedere ai parenti prima che siano completati gli esami del dna. Mentre l'Isis ha rivendicato la sanguinaria strage le indagini su Mohamed Lahouaiej Bouhlel, si stanno concentrando sul telefono cellulare ritrovato nel camion dell'attacco, insieme ai suoi documenti e a un bancomat. Secondo quanto rivela Le Monde, in particolare, sarebbero emersi alcuni nomi "interessanti" e in particolare contatti comuni con Omar Diaby, un jihadista di spicco originario di Nizza, legato però al fronte Al Nusra e non all'Isis. "Ci stiamo lavorando su, ma è ancora troppo presto per trarne conclusioni", precisa una delle fonti, spiegando che finora nessun elemento permette di confermare che queste conoscenze comuni non siano casuali. Intanto è stata ritrovata in ospedale, dalla figlia, Marinella Ravotti, la 55enne di S.Michele Mondovì di cui si erano perse le notizie. E' ricoverata al 'Pasteur' in Rianimazione in una stanza accanto a dove si trova il marito, Andrea Avagnina. Ha subito numerosi traumi e anche il viso è tumefatto, la figlia Beatrice l'ha riconosciuta dagli anelli. A renderlo noto all'ANSA è una cugina della donna ferita, a S.Michele Mondovì.

VA

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