Torniamo al processo per l'omicidio di Covignano. Parola alla difesa, oggi. Il 24enne Marco Zinnanti, che il 2 settembre del 2012 uccise il tassista Leonardo Bernabini, ha fornito la propria versione dei fatti. “Mi sono fatto accompagnare in via Acquario dove c'era il mio fucile – ha detto -. Una volta arrivato nei campi isolati ho realizzato tutto. Non ho capito più nulla, forse per colpa del troppo alcol che avevo bevuto. Bernabini non c'entra nulla nella mia storia, non doveva finire così. Volevo solo spaventare i buttafuori della discoteca”. La strategia difensiva, insomma, punta innanzitutto a smontare la tesi della premeditazione, sostenuta dal PM Ercolani, che ha chiesto l'ergastolo. Contestata anche la ricostruzione di un testimone oculare, che vide il killer sparare un secondo colpo su Bernabini già cadavere. L'obiettivo dei legali è scongiurare la pena dell'ergastolo. “Nessun perdono per il killer – fanno intanto sapere i familiari della vittima - da lui nessun gesto di vicinanza a chi ha perso una persona cara”.
Giammarco Morosini
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy