Omicidio Mozzate: omicida in carcere, scarcerato titolare che aveva fornito alibi
Si è avvalso di fronte al gip della facoltà di non rispondere e rimane in carcere Dritan Demiraj, albanese di 29 anni, fornaio albanese, omicida reo confesso dell'ex compagna Lidia Nusdorfi, 35 anni uccisa sabato sera a coltellate nel sottopassaggio della stazione di Mozzate (Como). Fuori con il solo obbligo di firma invece, il riminese di 38 anni Massimo Mengoni, il titolare del forno dove l'albanese lavorava, arrestato per favoreggiamento, per aver cioè assicurato un alibi all'assassino. Mengoni in un primo momento ha infatti detto ai carabinieri che Demiraj sabato era stato regolarmente al lavoro. Intanto dalle indagini e dalle informazioni fornite dalla donna legata sentimentalmente all'albanese, e denunciata a piede libero per favoreggiamento, è emerso come si sono svolti i fatti quel sabato pomeriggio che ha portato alla morte di Lidia Nusdorfi. Da Rimini partono in auto in tre intorno alle 13. Demiraj, la sua nuova fidanzata e un altro cittadino albanese. Prendono l'autostrada per Milano, escono a Milano Malpensa, poi l'auto riparte per Mozzate dove parcheggiano alla stazione. Demiraj scende dall'auto e si allontana, l'altro albanese scende ma resta vicino alla macchina e la donna resta seduta nella vettura. Quando Demiraj torna alla macchina i tre ripartono per Rimini cenano a casa dello zio del fornaio datore di lavoro e poi rincasano. Il giorno dopo, domenica, pomeriggio Demiraj verra' arrestato
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