Sono accusate di associazione a delinquere finalizzata ai furti, alla ricettazione, allo sfruttamento della prostituzione e al tentativo di omicidio le 15 persone (14 cittadini albanesi e un italiano) arrestate dai Carabinieri nell'ambito dell'operazione denominata "Florì" che ha coinvolto circa 200 militari dell'Arma tra Basilicata, Campania ed Emilia-Romagna. Effettuate anche una trentina di perquisizioni tra le province di Potenza, Napoli, Reggio Emilia, Modena e Rimini. L'accusa di associazione a delinquere è aggravata dal numero di persone coinvolte (circa una trentina, tra cui alcune espulse dall' Italia e altre ricercate o che sono tornate in Albania) e dal fatto che abbiano agito armate. Secondo gli investigatori, i cittadini albanesi agivano con il sistema delle "batterie", in modo itinerante, facendo numerosi furti in pochi giorni in ville o appartamenti (da dove hanno rubato soprattutto contanti, oro, oggetti preziosi e materiale informatico) in una determinata zona dell'Italia prima di trasferirsi altrove. La refurtiva veniva poi venduta ad altri gruppi specializzati nella ricettazione, e i proventi utilizzati per sovvenzionare bande criminali operanti in Italia e in Albania. La persona italiana arrestata è accusata di sfruttamento della prostituzione nella zona di Caivano di alcune donne albanesi e di altre nazioni dell'Est Europa. Nel corso delle indagini sono stati effettuati anche dieci arresti in flagranza di reato e sequestrati contanti, oro e strumenti informatici "di provenienza furtiva".
Sonia Tura
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy