"Operazione Titano": gravitava a San Marino il gruppo più corposo

L'inchiesta - come ricorda il Capo della Squadra Mobile Nicola Vitale - non ha riguardato esclusivamente lo spaccio, con il Coconuts come piazza principale. Emanuele Scarpato – arrestato ad Agrigento - avrebbe messo a disposizione 23mila euro di banconote false per l'acquisto di una partita di cocaina dall'Olanda. L'uomo – afferma la Questura – all'epoca dei fatti era coinvolto nella gestione di un ristorante di Fiorentino.
E ieri è stato arrestato all'arrivo all'aeroporto di Milano Malpensa uno dei 41 indagati nell'operazione della Squadra Mobile che ha prodotto 29 misure cautelari e la chiusura per droga e risse del 'Coconuts'. Si tratta di un 43 enne nato a Taranto, residente a Milano ma di fatto domiciliato a Rimini. era già stato fermato nel 2013 dalla polizia riminese perché sorpreso a spacciare cocaina e trovato in possesso di 20 dosi di droga, girava il mondo alla ricerca di lavoro. Nel 2013, quando fu fermato, era in procinto di partire per la Thailandia, dove dichiarò che avrebbe aperto un'agenzia. Era di ritorno dal Cairo, sempre per lavoro. E' stato portato a Rimini, ai domiciliari. C'è poi il 25enne Eder Shpati, tra le figure centrali dell'inchiesta; è accusato anche di estorsione: pare minacciasse pesantemente chi tardava nei pagamenti della cocaina. L'albanese, lo scorso anno, era stato arrestato per spaccio di droga a Fano, insieme al sammarinese – ora sospeso dalla Guardia di Rocca – Paride Renzi. Dopo il carcere è andato ai domiciliari, ad Ancona, nell'abitazione della sorella. Durante le indagini dell'”Operazione Titano” - avvenute tra luglio 2013 e luglio 2014 – lavorava in un hotel in Repubblica. Risiedeva a San Marino anche un altro albanese, arrestato ieri all'alba: Lorenc Lila, 38 anni. Il gruppo, che aveva come base il Titano, sfruttava, a quanto pare, il vicino confine per tentare di sfuggire ai controlli della Polizia. E questo nonostante la collaborazione, da parte delle Forze dell'Ordine sammarinesi, sia stata sempre ai massimi livelli, come riconosciuto dalla stessa Questura. In qualche caso – affermano gli inquirenti - le cessioni droga sarebbero avvenute sul Titano. Non è da escludersi che qualcuno degli indagati sia ancora in Repubblica. Disposti i domiciliari a Rimini, infine, per Alberto Menghi, nato a Borgo Maggiore, classe '88; da anni residente in Italia. Nel 2011 fu condannato per furto a San Marino.

Gianmarco Morosini

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