Oxfam nella bufera: nei guai anche il numero uno della ONG
Uno scandalo, quello in corso, con effetti devastanti sulla credibilità di Oxfam; e che neppure il passo indietro di ieri della numero 2 della ONG – Penny Lawrence – sembra fermare. Una nuova bordata, in queste ore, è arrivata dal Times; e il destinatario è addirittura il chief executive di Oxfam Gran Bretagna: Mark Goldring. Proprio lui, infatti, avrebbe volutamente ignorato alcuni episodi scabrosi, di cui sarebbe stato messo al corrente. Si tratta – fra le altre cose – di sospette molestie contro una volontaria 14enne, da parte di un dipendente; e del presunto stupro di una donna, da parte di un operatore, in Sud Sudan. Tutto ciò dopo che, nei giorni scorsi, si era appreso dai media della squallida vicenda dei festini, con prostitute – costrette a vendersi per fame -, nel corso di missioni umanitarie in Ciad, e nella Haiti devastata dal terremoto. Anche in questo caso – sostiene la stampa – i vertici di Oxfam avrebbero ignorato diversi avvertimenti prima di decidersi a intervenire - ma a cose fatte - sul comportamento di alcuni operatori. Scandalo sessuale che ora minaccia di travolgere anche altre ONG umanitarie. Secondo il Times, solo nel 2017, sarebbero 120 i dipendenti di diverse organizzazioni - tra le quali Save the Children e Christian Aid – accusati di abusi sessuali. Nel frattempo Unione Europea, e Governo britannico, hanno invitato Oxfam a fare piena luce su queste vicende, pena il taglio dei finanziamenti.
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