Presunto riciclaggio: milioni di euro transitati in Repubblica; diversi imputati alla sbarra
Sembra avviarsi a conclusione, a San Marino, un grosso processo per riciclaggio.
Gli imputati, una dozzina in questo processo, vengono praticamente da ogni parte d'Italia: dalla Sardegna alla Sicilia, dalla Lombardia alla Puglia; alla sbarra anche una donna originaria del Kazakistan. Secondo il Magistrato inquirente sarebbero responsabili, in concorso, di aver occultato in Repubblica quantità consistenti di denaro di provenienza illecita; si parla di diversi milioni di euro. Tra i reati presupposti ipotizzati vi sono la bancarotta fraudolenta e l'appropriazione indebita, commessi – questa l'accusa - da un 56enne veneto ai danni di società a lui riconducibili. Reati fiscali. E poi – sempre ad avviso degli inquirenti – truffa e ricettazione, nell'ambito di attività legate al “traffico” di auto di lusso. Le movimentazioni dei fondi – un vero fiume di denaro - sarebbero avvenute con operazioni di versamento in contante e prelevamento, nonché tramite l'emissione e la negoziazione di assegni. Somme che poi sarebbero state trasferite all'estero e distribuite fra gli stessi imputati. I rapporti accesi presso gli istituti sammarinesi, insomma, sarebbero stati utilizzati come "conti di transito”. Tutto ciò fino al 9 febbraio del 2015: data di esecuzione del blocco disposto da AIF; cui era seguito un sequestro. Questa mattina l'escussione della testimonianza di un alto funzionario di banche sammarinesi, che ha dichiarato di aver seguito alcuni degli imputati – per un anno, un anno e mezzo – nell'attività di consulenza per investimenti. Un normale rapporto di private banking, ha precisato; nei confronti di clienti già censiti nei controlli antiriciclaggio. Prossima udienza a febbraio, quando si dovrebbe giungere a sentenza. Possibile, per alcuni degli imputati, la prescrizione degli addebiti.