Processi d'appello a San Marino, Andrea Vivoli parla per la prima volta

Processi d'appello a San Marino. Un'udienza di peso, che ha visto davanti al giudice Brunelli tornare anche il caso della mancata segnalazione ad Aif degli ex vertici di Banca Centrale.
E' un caso che ha avuto grande risalto mediatico quello che ha coinvolto l'ex dg di Banca Centrale Mario Giannini e l'ex responsabile di vigilanza Andrea Vivoli, entrambi condannati a 3 mesi ed a 1 anno di interdizione e risarcimento del danno per la mancata segnalazione ad Aif per la vicenda dell'ungherese Matrai e dell'ipotesi di trasferimento di 6 miliardi di dollari da Banca del Giappone ad Asset con il tramite di Banca Centrale.
Per ricostruire la fumosa operazione in questione c'è stata 'grande confusione' secondo il parere di Vivoli, che davanti al Giudice David Brunelli prende parola per la prima volta per ricostruire tutto, dall'incontro a Palazzo Begni del marzo 2013 in cui non si parlò nemmeno dell'importo, fino ai controlli che non riguardavano l'operazione ma la credibilità dell'ungherese, fino a specificare che all'interno di Banca Centrale un conto è la vigilanza, un altro l'operatività finanziaria residua. “Ho svolto al meglio i miei compiti” ha concluso, definendosi “frustrato e tuttora stupito” e ricordando il costo sociale altissimo che hanno pagato lui e la sua famiglia.
Tra gli altri casi, un altro d'impatto perché legato all'indagine Criminal Minds. Presente in aula quel Claudio Vitalucci che il tribunale di Rimini condannò a maggio per estorsione nei confronti dell'ex patron della Karnak Marco Bianchini. I legali di quest'ultimo hanno chiesto, ottenendola, l'acquisizione della sentenza in questione, che inquadrò in un contesto più ampio la violenza privata di cui l'imprenditore marchigiano deve rispondere a San Marino. Capo d'imputazione caduto in prescrizione, peraltro, ma con l'appello Vitalucci conta di ottenere l'assoluzione con formula piena.
Il giudice Brunelli si è preso tre mesi per tutti i casi. Compresi, si suppone, i due relativi ad atti persecutori e di libidine. Celebrati a porte chiuse, anche in appello.

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