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Processo ai vertici Federcalcio: “il fatto non sussiste”. Vittoria, in giudizio, per Marco Tura e Luigi Zafferani

Assolti con formula piena il Presidente ed il Segretario Generale della Federcalcio. L'accusa era di amministrazione infedele

3 mag 2022

Non si doveva arrivare in giudizio per rilevare queste cose, ha tuonato il legale di Marco Tura, nell'arringa conclusiva; quando ormai l'esito del processo appariva scontato. E ha parlato di un danno gravissimo per la Federazione. Rapida l'udienza conclusiva. In apertura la testimonianza di Alan Gasperoni: già Presidente de La Fiorita, e collaborazioni – in passato – con Cons e Federcalcio. Fu la sua denuncia a dare avvio all'indagine; incentrata sull'erogazione – ritenuta illegittima, dagli inquirenti - di un “compenso” mensile di circa 1.000 euro ai membri del Consiglio Federale. Un avvocato difensore ha tuttavia affermato come risultasse, la presenza dello stesso Gasperoni, alla votazione dei bilanci consuntivo 2016, e preventivo 2017; approvati entrambi all'unanimità. Sono venuto a conoscenza della Legge sullo sport in seguito – ha replicato il teste – e appena ho notato l'anomalia in questione l'ho segnalata. Nel corso del confronto non è mancato un riferimento a passate vicissitudini con la giustizia sportiva.

Ma a incidere davvero era stata forse una precedente testimonianza: quella di Gian Primo Giardi, che aveva precisato come gli emolumenti – o più correttamente “indennità” - fossero stati messi a bilancio alla luce del sole; sottolineando inoltre la ratifica del CONS alle modifiche di regolamento della Federcalcio. Passaggio ricordato nella requisitoria odierna del Procuratore del Fisco; insieme ad altri elementi, come il fatto che forme di compenso risultassero anche prima del 2017. Decisamente escluso insomma – dal PF - un comportamento infedele; e ciò al netto dell'approvazione in un secondo momento delle modifiche regolamentari. Credo siano i fatti a parlare, ha aggiunto la Difesa di Luigi Zafferani; che ha ricordato fra le altre cose il vaglio, sui bilanci, anche di FIFA e UEFA. Prevedibile, allora, alla luce di tutto ciò, la sentenza di assoluzione pronunciata dal Giudice Buriani; con formula piena, “perché il fatto non sussiste”. Comprensibile, dopo il clamore mediatico di questi mesi, la soddisfazione dei due dirigenti, al termine dell'udienza.

In mattinata un altro processo: alla sbarra un sammarinese che nel 2019, in periodo elettorale, bruciò un opuscolo di Repubblica Futura e denigrò Andrea Zafferani e Marco Podeschi, all'epoca Segretari di Stato. Sentita la testimonianza dello stesso Andrea Zafferani e di Matteo Ciacci. Al termine dell'udienza il Commissario della Legge ha condannato l'imputato a 3 mesi di prigionia, per l'accusa di offesa all'onore di persone investite di pubblici poteri; disposta invece la remissione degli atti in istruttoria per ulteriori approfondimenti sulla distruzione dell'opuscolo elettorale: riguardo alla quale venne effettuata una segnalazione dal Segretario agli Interni dell'epoca.





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