Processo Asset banca: rigettata l’istanza di prescrizione della Procura Fiscale, nuova udienza a fine giugno
Rigettata l’istanza di prescrizione per uno dei due capi di imputazione nel processo agli ex vertici Asset. Vicenda giudiziaria con un iter particolarmente travagliato, tra stop e ripartenze. Due le imputazioni: presunta amministrazione infedele e ostacolo all’esercizio della funzione di vigilanza. Il riferimento è al periodo in cui Stefano Ercolani e Barbara Tabarrini - entrambi oggi in aula - erano rispettivamente presidente e direttore di Asset.
La presunta amministrazione infedele è per la concessione di prestiti attraverso una società apparentemente terza. Questione di molto tempo fa; era stata la Procura del Fisco a osservare come la delibera per l'ultimo finanziamento non avesse trovato effettiva esecuzione: il 2013 e non il 2016. Quindi, la richiesta di prescrizione da parte del PF che, se concessa, avrebbe potuto 'sgonfiare' l'intero processo. Ma non è stata accolta. Il giudice ha poi confermato la costituzione di parte civile di Banca Centrale ma solo per quanto concerne la vigilanza.
In una delle ultime udienze la difesa aveva ricordato il procedimento a carico del commissari della legge Buriani e Volpinari per quanto posto in essere, sottolineano, durante questo processo. Riferimenti dei difensori, poi, al rinvio a giudizio di esponenti di Banca centrale nel passato per, dicono, “atti in danno degli imputati e di Asset”. Dal punto di vista dei legali era necessario accertare i fatti per dichiarare la pregiudizialità di quei processi rispetto a quello odierno. “Andremo avanti per dimostrare l'insussistenza di qualunque ipotesi di colpevolezza”, rimarcano. Dichiarate inutilizzabili alcune prove tra le quali la testimonianza del consigliere Alessandro Bevitori nel 2017. Prossima udienza: il 26 giugno.