GIUDIZIARIA

“Processo badanti”: dichiarazioni di due testi sembrano confutare accuse a dipendente ISS

Nuova udienza - davanti al Giudice Santoni - del processo per il presunto racket delle badanti. 3 le imputate. Sentenza attesa entro la fine dell'anno

Così complessa e dilatata, l'istruttoria dibattimentale, da non esservi quasi più traccia dell'eco mediatica che accompagnò la vicenda del presunto “racket” delle badanti in Ospedale. L'ipotesi accusatoria - ovviamente tutta da dimostrare – è che vi fosse una gestione clandestina delle assistenti, con a capo una donna russa ed una complice rumena; e favorita dall'allora coordinatrice delle professioni infermieristiche. Tanto sicura di poter uscire a testa alta dal processo – quest'ultima – da aver rinunciato alla prescrizione.

E quanto riferito dalle due persone sentite in mattinata parrebbe corroborare la sua rivendicazione d'innocenza. A partire dall'ex caposala di ortopedia, che ha sottolineato come le disposizioni date dall'imputata fossero conformi alle direttive ISS; e che a sua memoria la donna non avesse raccomandato nessuno. Il teste ha anche parlato del “fastidio” provato quando vi fu notizia dell'inchiesta; ricordando come fosse complicato, per gli infermieri, rivestire anche il ruolo di “controllori” del personale non sanitario proveniente dall'esterno. E come capitasse a volte che queste persone si intrattenessero a lungo al telefono – nella loro lingua - lasciando i pazienti senza assistenza; o volessero seguire due degenti allo stesso tempo. Situazione insomma non semplice da gestire.

Focus allora su un regolamento ad hoc, entrato in vigore nel 2017. L'anno successivo si tenne inoltre una riunione, che coinvolse anche esponenti del Governo e Ufficio del Lavoro, per proporre l'istituzione di un posto di polizia in Ospedale. Ne ha parlato in Aula anche l'ex direttore amministrativo dell'ISS; pur sottolineando come a suo avviso l'intera vicenda risultasse ingigantita. Ricordati l'audizione in Commissione Sanità; e pure gli incontri con due operatrici esterne, esponenti del comitato civico “Rispetto”, che pare lamentassero di avere poche occasioni di lavoro. Ma ciò non dipendeva dall'ISS, ha puntualizzato il teste. Il regolamento – a suo avviso – veniva fatto rispettare, anche con controlli notturni. Prossima udienza il 7 ottobre. Processo che dovrebbe giungere a sentenza entro la fine dell'anno.

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