Processo Credito, domani la difesa di Vendemini
Al commissario delle legge Felici i legali ricordano l’importanza di una sentenza ormai prossima in un procedimento in cui nel parallelo italiano “non sono state valutate le singole posizioni”, a scapito di soggetti come Pietro Daidone, chiesta anche per lui l’assoluzione, o come il capo del personale Edoardo Morri, quest’ultimo peraltro assolto a Catanzaro, dove ha chiesto il rito abbreviato, insieme ad altri due imputati. Per i due promoter del Credito Sammarinese Domenico Macrì e Barbara Gabba, invece, e per i due professionisti calabresi Domenico e Salvatore Lubiana, che li misero in contatto con il narcotrafficante Vincenzo Barbieri, la Procura Fiscale ha invece chiesto quattro anni e sette mesi; nel chiederne l’assoluzione i legali definiscono la contestazione una forzatura, “un ruolo che non c’è.” Per ognuno dei legali il proprio assistito è insomma una sorta di clandestino a bordo di un processo in cui è finito dopo una brutta storia di fiducia mal riposta: Salvatore Lubiana nei confronti del fratello Domenico, quest’ultimo nei confronti di Valter Vendemini.
Qualcosa di più del solito scaricabarile insomma e l’ex direttore generale è stato tirato in ballo in ogni arringa di questo processo in cui le date rivestono grande importanza nello stabilire la consapevolezza delle azioni contestate “il 28 dicembre- spiega Sergio Rotundo, avvocato di Lucio Amati- è una data simbolica non tanto e non solo per l’apertura del conto corrente a nome di Barbieri, quanto per il fatto che si è verificato: andare in Italia, prendere un borsa di soldi e portarla a San Marino”. Domani toccherà proprio alla difesa Vendemini.