GIUDIZIARIA

Processo Mazzini, l'ultimo atto ruota attorno alla vicenda confische

Com' è noto l'ultimo atto del processo Mazzini - per quanto riguarda gli ex politici- ruota attorno alle confische decise in appello dal giudice Francesco Caprioli, ed in rispetto di quella sentenza il giudice per le esecuzioni - come vi avevamo già dato conto- dispose la confisca diretta delle somme degli immobili ritenuti di comprovata provenienza illecita e la restituzione di quelli di provenienza lecita o confiscati per equivalente.

Il giudice Valentini inoltre, che quindi confermò le confische dirette, aveva nominato un perito per eseguire una ricognizione dei beni sotto sequestro, per poter valutare quali beni fossero frutto di denaro accertato come illecito dalla sentenza di appello e quale no. In udienza, davanti al giudice, gli avvocati di Fiorenzo Stolfi, Pier Marino Menicucci, Gian Marco Marcucci e Claudio Podeschi (che pur prosciolti sono stati destinatari di sequestri o confische) hanno richiamato gli argomenti esposti nell'atto di reclamo.

Citata più volte, nel corso dell'udienza, la sentenza del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme, che ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale sulla parte dell'articolo 147 del Codice Penale, che non prevede la confisca -  anche in caso di assoluzione - se l'origine del denaro non è un misfatto, ma un illecito minore. Sia Procura Fiscale che Avvocatura dello Stato hanno chiesto il rigetto dei reclami. Il giudice Vico Valentini ha promesso una sentenza in tempi celeri, probabilmente entro il prossimo mese.

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