SENTENZA

Processo Michael Antonelli: condannati Direttore di gara e Presidente della società organizzatrice

La mamma di Michael non risparmia critiche a istituzioni, cittadini e federazioni: "Del mio Michael si sono dimenticati molto presto"

La pronuncia del giudice Pasquale Cerrone arriva nel primo pomeriggio al tribunale di Pistoia: condannati, per omicidio colposo, il Presidente della società organizzatrice e il Direttore della gara durante la quale cadde il giovane ciclista sammarinese Michael Antonelli, nel 2018. Un episodio dal quale il ragazzo non si riprese più, fino alla morte, nel 2020, all’Ospedale di Stato.

Per il Presidente della società 2 anni di reclusione e, per il Direttore di gara, 1 anno e 8 mesi. Concesse le attenuanti generiche. Pena sospesa. Previsto un risarcimento per i familiari di Michael, oggi presenti in Aula: a titolo di provvisionale, 300mila euro per Marina Mularoni, madre del ciclista, assistita dall’avvocato Fiorenzo Alessi, 170mila euro in favore del fratello e 140mila verso il padre. Nella precedente udienza, il Pm aveva chiesto 2 anni per entrambi gli imputati: secondo l’accusa, la caduta fu la causa diretta del decesso.

"Non c'è mai soddisfazione quando muore un giovane di 19 anni - commenta Fiorenzo Alessi -  bensì una sorta di soddisfazione professionale, se così possiamo chiamarla. Perché dal dispositivo si comprende che è stata riconosciuta la colpa degli imputati, escludendo quelle ipotesi antipatiche. oltre che fantasiose. che dalla difesa degli imputati suggestivamente sono state mosse: la velocità che teneva l'atleta in una discesa in competizione e il controllo del mezzo dell'atleta".

Il legale degli imputati, Nuri Venturelli, preannuncia appello. "La sentenza - afferma Venturelli - è stata del tutto inaspettata perché, a mio avviso, vi era la prova che l'evento era avvenuto esclusivamente per l'eccessiva velocità del ragazzo. Una giovane vita che si perde è sempre una cosa orribile però, purtroppo, le responsabilità sono anche personali. Non si scende a 70 all'ora su una curva dell'Appennino difficile".

"Io volevo che Michael non avesse colpe - commenta la mamma - ed è dall'inizio che lo sostengo". A distanza di tempo, Marina non risparmia critiche per non essere stata appoggiata da istituzioni, cittadini e federazioni ciclistiche, una volta passate le fasi iniziali del dramma familiare. "Del mio Michael - dice - si sono dimenticati molto presto. Da Mularoni, quindi, un ringraziamento a chi l'ha sempre sostenuta, a partire dal proprio datore di lavoro.

Nel servizio le interviste a Fiorenzo Alessi (legale di Marina Mularoni), Nuri Venturelli (legale degli imputati) e Marina Mularoni (madre di Michael Antonelli)

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