Processo Papagni rinviato al 19 febbraio: il pf chiede la derubricazione e la difesa vuol sentire un altro testimone
Al centro del processo una vicenda particolarmente intricata con passaggi di quote della società “TreG srl” e l'utilizzo di prestanome. Oggi Gaetano Papagni doveva essere interrogato ed era attesa la sentenza ma la sua difesa – rappresentata dall'avvocato Michela Ottaviani – ha prodotto nuova documentazione a discolpa e ha chiesto l'audizione di un altro testimone. Il Procuratore del Fisco, inoltre, ha preannunciato la richiesta di derubricazione del reato contestato, da truffa ad appropriazione indebita. Derubricazione a cui, per altro, si è opposta la difesa dell'imputato. Il Commissario della Legge Roberto Battaglino ha dunque deciso di aggiornare l'udienza al 19 febbraio. La difesa dell'imputato ha chiesto che si svolga a porte chiuse. Papagni, fuori dall'aula ci ha riferito di aver presentato denuncia, a Rimini, nei confronti di Irene Pivetti, Marco Bigazzi ed altri soggetti, per avergli di fatto sottratto indebitamente la “TreG srl”. Alcuni di questi – nello specifico Alberto Storari e l'avvocato Ivana Massolo - sarebbero stati arrestati, riferisce Papagni, il 13 dicembre scorso su ordine della Procura di Crotone nell'ambito dell'operazione “Ginetto”. Se ne riparlerà, dunque, il 19 febbraio, ma oggi in tribunale ci sono state anche le letture di alcune sentenze d'appello.
L'agente di polizia civile Andrea Gennari è stato condannato a 6 mesi di interdizione dai pubblici uffici, con pena sospesa per due anni, per omissione di rapporto ed omissione di atti d'ufficio; confermata la condanna di 11 mesi a Luigi Simari per contraffazione di impronte pubbliche.
In primo grado, invece, condannato a 6 mesi di prigionia – con pena sospesa – Devid Peverello, per la detenzione di 0,2 grammi di marijuana.
l.s.