Processo per il riciclaggio dei proventi di "Cosa Nostra"

Fissato per il 19 dicembre un processo in cui l'inquirente ha ipotizzato il riciclaggio dei fondi criminosi di “Cosa Nostra”

I due imputati verranno processati perchè, secondo il giudice inquirente, hanno riciclato e occultato i soldi di “Cosa Nostra” sotto forma di partecipazione – al 94% - nella compagine di “Costa Costruzioni Spa”. Dovranno rispondere di questa accusa Giovanni Costa - 63enne originario di Villabate, in provincia di Palermo, arrestato a Santo Domingo, estradato e attualmente detenuto a Bologna dove sconta una condanna di 12 anni – e Angelino Coiro, anch'egli 63enne, residente a Molinella.
Giovanni Costa deteneva la partecipazione in Costa Costruzioni attraverso un sistema di scatole cinesi basato su mandati fiduciari in società finanziarie tra cui una di San Marino. All'epoca dello scudo fiscale di Tremonti Costa tentò un “rimpatrio giuridico” indicando Angelino Coiro, come titolare effettivo della sua partecipazione. Ma l'operazione non è passata inosservata all'Aif da cui è partita la segnalazione di “sospetto riciclaggio” che ha portato all'apertura dell'indagine.

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