Processo Varano, colpo di spugna sulla vicenda che vide l'arresto degli ex vertici Carisp
Durissima l'ordinanza del tribunale di Forlì che stabilisce la nullità del decreto di citazione. "Una vicenda - dicono i legali - che distrusse vite professionali e disperso investimenti per miliardi"
Processo Varano, si ricomincia tutto daccapo nella vicenda che tredici anni fa vide l'arresto degli allora vertici Carisp.
Con una ordinanza durissima il tribunale di Forlì ha stabilito la nullità del decreto di citazione a giudizio con ritrasmissione degli atti al Pubblico Ministero, che dovrà riformulare l'imputazione. Il processo iniziò a Forlì esattamente dieci anni dopo l'esplosione del caso Carisp, con l'arresto all'alba del 4 maggio 2009 degli allora vertici della banca, per la partecipazione nel gruppo bolognese Delta, specializzato nel credito al consumo. Colpo di spugna sulla vicenda Varano, che ricomincia daccapo. Accolte dunque le eccezioni delle difese, che per vari motivi avevano eccepito la nullità puntando sulla evanescenza del capo di imputazione. Guido Magnisi, difensore dell'ex vicedirettore Carisp Vladimiro Renzi e di due dipendenti, il tribunale, "con un'ordinanza puntuale e approfondita ha dichiarato la nullità del decreto di citazione a giudizio, ritenendo l'incolpazione così come formulata non sufficientemente chiara né precisa, restituendo gli atti alla Procura per la formulazione del capo d'imputazione ex novo". Il processo in questione, iniziato a Forlì nel 2008, "impegna i Tribunali della Romagna (Forlì, Rimini e di nuovo Forlì) ormai da oltre un decennio. Quello odierno - prosegue l'avvocato Magnisi - è il risultato di un grande lavoro del collegio difensivo che da anni sostiene l'impossibilità di difendersi da un capo d'imputazione così mastodontico (oltre 500 pagine!), generico e per certi versi 'oscuro'" “Una vicenda - ha dichiarato il legale di Mario Fantini e Paola Stanzani, Massimiliano Annetta - che ha distrutto vite non solo professionali e dispersi e investimenti per miliardi di euro. La presunzione di non colpevolezza è diventata legge in Italia e credo che questa vicenda debba insegnare a tutti che contano più le sentenze dei magistrati che le indagini dei pubblici ministeri".
Nel video l'intervista a Massimiliano Annetta
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