Ravenna: donna uccisa a bastonate, il marito rinviato a giudizio
Dopo la lettura del dispositivo, la difesa ha chiesto la revoca della misura cautelare (Cagnoni è in carcere da più di nove mesi, dal giorno del fermo avvenuto a Firenze nei pressi della villa paterna). O in subordine gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico in un appartamento già affittato allo scopo nella città romagnola. In aula, oltre ai Pm Alessandro Mancini e Cristina D'Aniello che hanno coordinato le indagini della polizia, erano presenti sia l'imputato che il fratello della vittima. Nella scorsa udienza il Gup aveva già ammesso quali parti civili il Comune di Ravenna (avvocato Enrico Baldrati), le associazioni Udi-unione donne in Italia e Linea Rosa (avvocati Sonia Lama e Cristina Magnani), i genitori della vittima e del fratello, quest'ultimo costituitosi sia in proprio che per conto dei tre figli che la defunta ha avuto con il marito (avvocato Giovanni Scudellari).