Rimini. Narcotico nel caffè del volontario: condannata romena
E' stata condannata a 3 anni di reclusione, ma è libera con il solo obbligo di firma la romena arrestata e processata per aver, insieme alla sorella, narcotizzato il caffé del pensionato che le aveva ospitate in casa. La sentenza è stata emessa ieri dal tribunale di Rimini a carico della 35enne, difesa dall'avvocato Davide Grassi. Il pubblico ministero aveva chiesto una pena di 4 anni per il reato di rapina di 300 euro aggravata dall'uso, appunto, del narcotico. Le due donne, il 14 marzo del 2011, erano state accolte in casa da un anziano volontario della Caritas, che aveva offerto loro lavoro come badante. L'uomo le aveva offerto il pranzo e, stando a quanto detto dalla sorella maggiore già condannata in primo grado a 2 anni e 6 mesi, si era lasciato andare a delle avances sessuali. Le due quindi avevano pensato di addormentarlo, prende i soldi e scappare. Delle due donne si erano perse le tracce fino a quando dopo 5 mesi di indagini i carabinieri avevano arrestato una delle due rumene, la sorella 38enne in Italia senza fissa dimora. Poi era stato eseguito l'arresto dell'altra sorella, la 35enne condannata oggi e che risultava latitante perché in Spagna per lavoro. Secondo i militari, le due donne una volta accolte in casa dal 76enne volontario Caritas, lo avevano narcotizzarono mettendogli nella tazzina del caffé una sostanza soporifera. L'anziano era finito in ospedale, nelle analisi del sangue fu riscontrata una notevole concentrazione di benzodiazepine.
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