Nessuna guerra a Rimini tra Comune e procura della Repubblica sul fronte anti-prostituzione. Dopo che l'ufficio del procuratore capo Paolo Giovagnoli nei giorni scorsi ha confermato che non costituiscono reato le posizioni delle lucciole fermate grazie all'ordinanza voluta l'anno scorso dal sindaco Andrea Gnassi, il Comune ha detto di voler valutare un'impugnativa dell'archiviazione delle violazioni chiesta dai pm. Oggi Gnassi torna sull'argomento scrivendo su Facebook: "La difesa dell'utilità dell'ordinanza sulla prostituzione e la nostra volontà dichiarata di non fare passi indietro nella lotta contro questo fenomeno, non è un attacco alla Procura come qualcuno, forse anche strumentalmente, ha voluto interpretare. Il sindaco riminese aggiunge che "il tema vero, come è stato sottolineato, è proprio la carenza legislativa a livello nazionale su un fenomeno cosi' delicato. Abbiamo bisogno di strumenti per rispondere in maniera concreta ai cittadini e agli operatori economici che- conclude Gnassi- chiedono di essere tutelati".
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