Rimini: studentesse intossicate, è mistero sulle cause

Sono 12 complessivamente le studentesse, di età compresa tra i 19 e i 21 anni, che in mattinata hanno accusato un malore per sospetta intossicazione mentre si trovavano nell'atrio dell'Università, a Rimini, in via Angherà. Nove, soccorse dai sanitari del 118, sono state ricoverate in ospedale: 5 all'Infermi, 4 al Ceccarini di Riccione; tre si sono recate autonomamente al pronto soccorso. Tutte hanno dichiarato sintomi di bruciore alla gola e tosse, una colpita anche da cefalea. Le giovani sono state sottoposte ad esame del sangue e oltre ad essere idratate sono state dotate di abbigliamento ospedaliero perché, come previsto in questi casi, hanno dovuto togliere gli abiti, che potevano contenere ancora scorie dell'agente tossico, e lavarsi. E proprio qui il mistero si infittisce: di agente tossico i Vigili del Fuoco intervenuti sul posto non hanno rilevato alcuna traccia. Subito disposta l'evacuazione dell'edificio di tre piani verso le 10.30, per dare avvio alle operazioni di bonifica, ma dalle numerose rilevazioni effettuate con l'apposita strumentazione – sostengono i pompieri - non è stata riscontrata nell'aria alcuna sostanza tossica. Le operazioni sono durate circa due ore, dopodiché alle 12 si è deciso di consentire il rientro di studenti, docenti e personale amministrativo nello stabile. Sono gli stessi Vigili del Fuoco a parlare di “mistero”, di certo si è trattato di una situazione anomala, su cui forse si potrà far luce soltanto attraverso l'esito delle analisi del sangue effettuate sulle ragazze, che ora – assicurano dall'ospedale – fortunatamente stanno bene”. I risultati si avranno nei prossimi giorni.

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