Si avvia alla conclusione l'indagine Rimini Yacht, nonostante ancora manchi il tassello fondamentale: l'arresto del vero deus ex machina dell'intera truffa, Giulio Lolli. Irreperibile dal maggio 2010, dichiarato latitante dal gennaio di quest'anno: resta il principale indagato. Intanto in manette finisce il sammarinese Stefano Fabbri, stretto collaboratore del faccendiere nel compiere decine di truffe, con un ruolo fondamentale nell’ingranaggio del meccanismo fraudolento. Classe 1966, era amministratore unico della società del Titano “Trade & Rent S.r.l.”, e della Rimini Yacht San Marino, considerata società di comodo dello stesso Lolli, acquistando tramite leasing le imbarcazioni senza mai entrarne effettivamente in possesso e iscrivendole nel registro una prima volta. La medesima imbarcazione rimaneva nella materiale disponibilità di Lolli, il quale poteva così provvedere a un’ulteriore vendita, sempre mediante leasing, a un altro soggetto in buona fede. Rimini Yacht otteneva così il pagamento del corrispettivo su un'imbarcazione due o tre volte, a seconda del numero degli ignari acquirenti.
Agli arresti domiciliari, invece, Kataryna Karolina MUSIAL, anch'essa diretta collaboratrice di Lolli presso la sede operativa di Rimini. Espletava tutte le pratiche amministrative per conto di Rimini Yacht gestendo di fatto, tra l'altro, tutte le movimentazioni delle imbarcazioni, comprese quelle con doppia intestazione.
Nel video l'intervista al Cap. Ferruccio Nardacci – Comandante Compagnia Carabinieri di Rimini.
Clicca qui per leggere il Comunicato Stampa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Rimini.
Agli arresti domiciliari, invece, Kataryna Karolina MUSIAL, anch'essa diretta collaboratrice di Lolli presso la sede operativa di Rimini. Espletava tutte le pratiche amministrative per conto di Rimini Yacht gestendo di fatto, tra l'altro, tutte le movimentazioni delle imbarcazioni, comprese quelle con doppia intestazione.
Nel video l'intervista al Cap. Ferruccio Nardacci – Comandante Compagnia Carabinieri di Rimini.
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