La decisione arriva dopo la brusca interruzione della trattativa per il rinnovo del contratto integrativo. Già a metà settembre i dipendenti aveva protestato ma limitandosi a devolvere la paga di quel giorno alle popolazioni terremotate dell’Emilia. Questa volta invece lo sciopero si è tradotto in una vera interruzione del lavoro, con un presidio davanti all’ingresso della Fiera.
L’azienda ha confermato la volontà di portare a 38, dalle 36 attuali, le ore di lavoro settimanali, cosa che la Cgil ritiene inaccettabile. E alla dirigenza i lavoratori rimproverano anche la scarsa condivisione delle strategie aziendali. Purtroppo, commenta Isabella Pavolucci della Filcams Cgil, la dirigenza non si è spostata di un millimetro rispetto ai propositi iniziali, mentre il sindacato aveva dato ancora una volta la disponibilità a rivedere almeno in parte le posizioni perché, sottolinea, siamo consapevoli delle difficoltà che sta attraversando anche la Fiera di Rimini.
Nel video le interviste a Gianluca Bagnolini – Fisasca Cgil; Isabella Pavolucci – segretario Filcam Cgil.
Sonia Tura
L’azienda ha confermato la volontà di portare a 38, dalle 36 attuali, le ore di lavoro settimanali, cosa che la Cgil ritiene inaccettabile. E alla dirigenza i lavoratori rimproverano anche la scarsa condivisione delle strategie aziendali. Purtroppo, commenta Isabella Pavolucci della Filcams Cgil, la dirigenza non si è spostata di un millimetro rispetto ai propositi iniziali, mentre il sindacato aveva dato ancora una volta la disponibilità a rivedere almeno in parte le posizioni perché, sottolinea, siamo consapevoli delle difficoltà che sta attraversando anche la Fiera di Rimini.
Nel video le interviste a Gianluca Bagnolini – Fisasca Cgil; Isabella Pavolucci – segretario Filcam Cgil.
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