Scontri al Neri, dichiarazione dell'assessore Brasini
Il problema è diverso e chiama in causa chi il calcio lo ama ma soprattutto chi lo gestisce, a tutti i livelli. Non è un mistero che in Italia troppe società siano influenzate, uso un eufemismo, da piccole o grandi cerchie di pseudo tifosi che, a colpi di risse, violenze, occupazione degli spazi fisici dentro e fuori gli stadi, finiscono per incidere anche sulle scelte strategiche. Rimini magari ha una situazione migliore (o meno preoccupante) rispetto alle altre ma negli ultimi mesi sono accaduti episodi che non possono essere minimizzati. Non più tardi di qualche settimana fa, nel giugno scorso, ricordo bene quelle minacce scritte sui muri rivolte agli ex soci della Rimini calcio, quando eravamo nel bel mezzo della trattativa per definire il delicato passaggio di proprietà. Parole pericolose al pari di una sfida tra fazioni, come quella avvenuta ieri sera al ‘Neri’. Per questo mi appello al presidente Fabrizio De Meis, di cui l’Amministrazione ha sposato il progetto per la rinascita della prima squadra della città, affinché al percorso di ricostruzione sportiva si affianchi anche una ricostruzione ‘culturale’. Simbolicamente si tratta di scegliere tra le bottigliate tra facinorosi e i ragazzini e le loro famiglie che attendevano impazienti e pieni di entusiasmo la presentazione dell’attività giovanile biancorossa. Non ci dovrebbe neanche essere una scelta. Ma se siamo qui oggi già a porre la domanda, vuol dire che la partenza non è stata proprio felice…”.