PARTI CIVILI

Sentenza Buriani-Celli, i legali di Bcsm: “Tomasetti Presidente dalla schiena dritta. Ha resistito alle pressioni”

Grande soddisfazione di Banca Centrale per l'esito del processo che ha visto la condanna in primo grado del Commissario della Legge e dell'ex Segretario di Stato

All'indomani della sentenza di primo grado che ha stabilito la condanna a quattro anni di reclusione e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici per il Commissario della Legge Alberto Buriani, e ad un anno di reclusione con pena sospesa per l’ex Segretario di Stato Simone Celli, la Banca Centrale della Repubblica di San Marino e la sua Presidente Catia Tomasetti esprimono – tramite i propri legali di parte civile - grande soddisfazione per l'esito del procedimento.

“Banca Centrale è molto soddisfatta dell'esito di questo processo – afferma l'avvocato Tania Ercolani - che ha accertato le responsabilità del Dottor Buriani e di Simone Celli in ordine a gravissimi reati, reati che sono stati perpetrati a danno della struttura. Questi reati – precisa - sono la tentata concussione, l'abuso di autorità e la rivelazione del segreto d'ufficio. Chiaramente Banca Centrale non può che esprimere grande soddisfazione per l'accertamento di questi fatti. E va sottolineato il fatto che Banca Centrale, presieduta da Catia Tomasetti, ha resistito – sottolinea - ai tentativi che i soggetti imputati in questo procedimento penale hanno appunto tentato di porre in essere per favorire un gruppo, un istituto bancario in particolare, e questi fatti sono stati accertati".

"Va altresì sottolineata – continua l'avvocato Ercolani - l'importanza del riconoscimento non solo della responsabilità, ma anche della provvisionale che il giudice di primo grado ha stabilito in favore delle parti civili, che è particolarmente significativa per Banca Centrale (118mila 386 euro). Si tratta di una provvisionale, i danni civili chiaramente – conclude - andranno richiesti in separata sede all'esito di tutto il percorso che naturalmente è in questo caso di primo grado quindi ci aspettiamo senz'altro che gli imputati interpongano appello, ma al momento Banca Centrale esprime grande soddisfazione”.

“Il processo – le fa eco l'avvocato Maria Selva – ha avuto l'esito che speravamo. Dobbiamo considerare che la contestazione che era stata mossa agli imputati, e non dimentichiamoci – evidenzia - che si tratta di un giudice di un Tribunale e un ex Segretario di Stato, si sono sviluppati in forma di tentativo proprio per la schiena dritta – scandisce - che questa Banca Centrale e questa Presidente hanno dimostrato di avere nel non cedere a pressioni. Che sono sono state pressioni estremamente pesanti, significative, perpetrate nel tempo”.

E ancora: “Non dimentichiamo che la Presidente – ricorda Maria Selva - ha subito un procedimento penale il cui vaglio è stato oggetto anche di questo procedimento e che nonostante le pressioni ha agito e si è agito nell'interesse di Bcsm e naturalmente del Paese, quindi l'accertamento sebbene non definitivo, sebbene di primo grado, sebbene senz'altro verrà impugnato e vi sarà ulteriore vaglio, dà conto di un periodo storico particolarmente buio e difficile, - conclude - e di una verità che alcuni soggetti hanno vissuto, ahimè, sulla propria pelle con grande fatica e grande sofferenza”.

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