Sequestrato centro massaggi a Bologna, denuncia da disabile
Insegna e volantino pubblicizzavano massaggi, ma dietro la facciata del centro benessere 'Tokio' (cinese a dispetto del nome), ci sarebbe stata un'attività di prostituzione. Ne è convinta la squadra Mobile di Bologna che ieri, al termine di un'indagine avviata lo scorso marzo, ha messo i sigilli al locale di via Franco Bolognese, zona Navile, con un provvedimento di sequestro preventivo chiesto dal pm Giampiero Nascimbeni e firmato dal Gip Francesca Zavaglia. Nei guai sono finiti i due soci che lo gestivano: lui 46 anni e lei 49, entrambi cinesi, accusati di favoreggiamento della prostituzione aggravato ai danni di diverse connazionali. A lavorare nella struttura erano almeno quattro ragazze, età media sui 35 anni, che sarebbero riuscite a garantire un giro d'affari stimato in circa mille euro al giorno. L'uomo è accusato anche di estorsione nei confronti di un cliente disabile, un uomo di 36 anni che la primavera scorsa era andato nel centro per un massaggio 'particolare', quello che nel tariffario è definito 'romantico' e costa 50 euro. Dopo la prestazione sessuale, che il cliente effettivamente si aspettava, gli è stato chiesto un pagamento extra di altri 20 euro. Alle sue proteste e nonostante la sua disabilità, il 46enne lo avrebbe spintonato e costretto con la forza a dare gli altri soldi. L'uomo si è poi rivolto alla polizia, facendo scattare l'indagine. Nel corso degli accertamenti la Mobile ha sentito diversi altri clienti e utilizzato anche agenti in borghese, che si sono a loro volta finti clienti, arrivando a smascherare l'attività di prostituzione.
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