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Siria: stragi di civili nella provincia di Latakia. Almeno 120 vittime

23 mag 2016
Siria: stragi di civili nella provincia di Latakia. Almeno 100 vittimeSiria: stragi di civili nella provincia di Latakia. Almeno 120 vittime
Siria: stragi di civili nella provincia di Latakia. Almeno 120 vittime - Gli attentati sono stati rivendicati dall'ISIS. Kamikaze in azione anche nello Yemen
Lo Stato Islamico reagisce così ai rovesci sui campi di battaglia, ad opera delle truppe di Assad e dei suoi alleati. Facendo scempio di civili innocenti. Questa volta è stata colpita – con una serie di 7 attacchi suicidi - la provincia di Latakia; duplice l'obiettivo: terrorizzare la popolazione alawita, e mandare un messaggio a Mosca, che ha spostato gli equilibri del conflitto. Le prime deflagrazioni – infatti – si sono verificate nella cittadina di Jableh, a poca distanza dalla base navale russa di Tartous; colpito anche l'ospedale. Gli altri kamikaze, invece, si sono fatti esplodere proprio a Tartous, uccidendo almeno 48 persone. Il bilancio complessivo di questi attentati – al momento – parla di 121 morti; ma potrebbe aggravarsi. Come spesso accade DAESH – nelle stesse ore – colpiva anche altrove, per dimostrare la propria sadica efficienza. Due attentatori suicidi – uno alla guida di un'autobomba, l'altro a piedi – si sono fatti esplodere ad Aden: nel sud di quello Yemen precipitato nel caos più totale dopo l'intervento militare a guida saudita – e supportato dagli Stati Uniti –, che oltre a prendere di mira i ribelli Houti ha provocato migliaia di morti tra i civili. L'azione dell'ISIS era diretta contro un gruppo di giovani che erano in fila davanti ad un centro militare, per arruolarsi nell'esercito. Decine le vittime. Non è ancora certa, invece, la matrice terroristica della tragedia dell'Airbus della Egyptair, precipitato nel Mediterraneo. Il presidente egiziano ha annuncia di aver inviato un sottomarino robot per scandagliare i fondali e ritrovare le scatole nere. Al Sisi ha anche lanciato un monito ai media: “inutile saltare a conclusioni affrettate”.

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