Smi, spunta il riciclaggio. Aperta nuova istruttoria
Nel processo in corso la pubblica accusa non contesta il riciclaggio, ma l'amministrazione infedele, l'esercizio abusivo dell'attività bancaria , l'appropriazione indebita, l'ostacolo all'autorita di vigilanza, la mancata segnalazione di sequestri operati dall'autorità giudiziaria, incagli – e cioè crediti non esigibili – superiori a quelli ufficialmente dichiarati.
Sette capi di imputazione nella vicenda partita dalla causa civile Bozzo che, con le ispezioni successive ad opera della Vigilanza di Bcsm, ha consentito di scoprire collegamenti e flussi di denaro tra la Smi e le due società portoghesi Ila de Pontas e InterSmi L'avvocato Maria Selva, difensore di Pasquini e Buonfrate, ha interrogato Fabio Pignataro, commissario liquidatore della Smi (insieme a Gianna Burgagni, entrambi designati da Bcsm, ndr) e, a seguire, il suo collega del collegio difensivo Moreno Maresi ha invece tentato di smontare il castello accusatorio, punto per punto, con la testimonianza in aula del consulente Sergio Piva. Un'udienza durata circa due ore e mezza. Il Commissario della legge decidente Buriani ha fissato l'udienza finale nella giornata dell'8 aprile. Ma per un processo che sta per chiudersi, un'altro, potrebbe aprirsi. La Smi è infatti sotto istruttoria in un'altra indagine e questa volta il reato ipotizzato è proprio riciclaggio.
Luca Salvatori