Ha visto due cacciatori aggirarsi nella zona di San Giovanni e si è infastidito, probabilmente riteneva fossero troppo vicini alla sua abitazione. In passato era stato cacciatore a sua volta, ma non per questo ha avuto maggiore comprensione. La prima reazione è stata quella di tirare pietre in direzione dei cani che accompagnavano i cacciatori, per allontanarli. I due ritenevano comunque di aver rispettato le distanze stabilite per legge. Il diverbio è degenerato, al punto che il residente è uscito dalla sua abitazione imbracciando un fucile e sparando alcuni colpi. Fortunatamente la distanza era tale che nessuno ha riportato ferite, ma a quel punto i cacciatori hanno chiamato la Gendarmeria. I militari in casa del residente, che poi ha ammesso di aver sparato, hanno trovato un piccolo arsenale: almeno 6 o 7 fucili. E’ stato denunciato a piede libero per aver esploso colpi d’arma da fuoco senza le dovute autorizzazioni, e le armi gli sono state tutte portate via. E qui c’è una incongruenza nella legge, che da’ la possibilità di avere armi in casa ma non di portarle fuori né tantomeno di esplodere colpi, se non ha tessere che lo abilitano all’attività venatoria o sportiva. Inoltre, una modifica di legge di un anno fa, entrata in vigore nell’agosto 2011, obbliga il possessore di armi a tenere apposita documentazione medica che attesti la sua idoneità psico fisica. Il residente denunciato non aveva nemmeno questa documentazione.
Francesca Biliotti
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