Spiava collega in bagno con microcamere: chiesto rinvio del processo
Aveva piazzato microcamere nel bagno per spiare nell'intimità l'unica collega di sesso femminile, poi aveva scaricato i tanti file, frutto di almeno 7 mesi di spiate, in un pc, e lì sono stati ritrovati, per puro caso. Il processo al tribunale di San Marino era fissato per oggi pomeriggio ma è già stato richiesto un rinvio per l'assenza del difensore dell'imputato, un italiano di Pietracuta. Concordato al 2 dicembre. La parte lesa invece è una donna di San Marino. Il suo avvocato difensore, Gian Luigi Zanotti, chiederà che il processo si celebri a porte chiuse. Già condannati invece due uomini, due nomadi, a un anno e tre mesi e 2.000 euro di multa ciascuno, che erano riusciti a sottrarre al titolare del distributore Tamoil di Serravalle due borselli pieni di denaro contante, l'incasso che il proprietario doveva portare in banca. In uno c'erano 10.470 euro, nell'altro 4.958. Lo stesso giorno poi, e il commissario della legge Buriani si è complimentato con la gendarmeria per le indagini eseguite, è stato provato che i due si erano recati alla Motor Company per pagare le rate del noleggio dell'auto, su cui viaggiavano, un'Audi5 di proprietà della finanziaria SMI data in conduzione alla Motor Company, che a sua volta l'aveva data in noleggio ai due nomadi, residenti uno a Novara l'altro a Piacenza.
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