"Taglia" sul killer dei cani, la replica dell'Apas: "Non siamo d'accordo, è un metodo da Far West"
Sono 44mila i cani avvelenati nella penisola italiana nel 2021, 11mila in più rispetto all'anno precedente. La maggior parte di loro, quasi il 70%, non ce l'ha fatta e 86 su 100 erano randagi. A fornire i dati è l'Associazione italiana difesa animali e ambiente, che aggiornando il proprio report giornaliero è venuta a conoscenza del killer dei cani sul Titano e della vicenda legata al parco di Monte Cerreto, dove sette esemplari hanno ingerito bocconi avvelenati: due di questi sono morti e uno è disperso, senza contare le possibili vittime tra gli animali selvatici. Così l'associazione ha deciso di offrire una ricompensa di 2mila euro “a chi con le sue dichiarazioni rese in forma ufficiale alle autorità contribuirà a individuare il responsabile degli avvelenamenti”. "Abbiamo deciso di mettere una taglia - spiega Lorenzo Croce, presidente di Aidaa - perché in altre città ha funzionato. Vorremmo incontrare l'associazione animalista di San Marino per trovare insieme un approccio per combattere questo fenomeno odioso".
L'Apas però non condivide la strategia di Aidaa e replica così: "La proposta di una taglia non ci trova d'accordo perché è un metodo da Far West - afferma Emanuela Stolfi, presidente di Apas -. E poi perché riteniamo che qualsiasi cittadino possa fornire indizi utili alle indagini senza ricompensa". Non è la prima volta che a San Marino si verificano episodi simili, per questo Apas lancia un ulteriore appello alla magistratura: "Confidiamo che prenda sul serio i reati ai danni degli animali - conclude la Stolfi - perché bisogna considerare che, oltre a colpire un animale indifeso che muore tra atroci sofferenze, si colpisce anche il proprietario".
Nel video le interviste a Lorenzo Croce (presidente di Aidaa) e Emanuela Stolfi (presidente di Apas)
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