Tentata estorsione di denaro con minacce: in carcere due fratelli residenti a San Giovanni in Marignano
“O ci dai 100 mila euro o ti gettiamo dell'acido in faccia”. E' questo il tono dell'ultima minaccia inviata ad un ignaro artigiano di San Giovanni in Marignano. Un'escalation di messaggi minatori iniziata con l'invio di una busta contenente un proiettile da caccia. Un modus operandi che i Carabinieri di Riccione hanno subito individuato come tipico di organizzazioni criminose e non frutto di qualche balordo. Una cosa da prendere assolutamente sul serio, e così hanno fatto. I due estorsori avevano intimato a coniugi a consegnarli, inizialmente, 50mila euro in contanti, da mettere dentro una botte collocata vicino ad una recinzione, al settimo albero di via del cimitero, a Misano. La moglie del malcapitato, come segnale dell'avvenuta consegna, avrebbe dovuto recarsi alla statua di Padre Pio, a San Giovanni in Marignano, ed accendere due ceri. Il denaro, ovviamente contrassegnato, era stato regolarmente consegnato ma la presenza casuale di un'auto nei pressi di quell'albero, ha insospettito i due fratelli, che son tornati alla carica qualche giorno dopo chiedendo, questa volta, 100 mila euro. Stesse minacce, stesse indicazioni, stesso luogo di consegna. Nel frattempo i Carabinieri, che già avevano condotto una serie di indagini, avevano sistema alcune telecamere nascoste, che alle 7 del mattino hanno documentato il ritiro del pacco. Identificati i due fratelli tarantini, Giuseppe e Luciano Cardinale, di 50 e 42 anni, li hanno fermati di fronte ad un bar di via Torino, a Riccione. Avevano ancora addosso il pacco di banconote segnate. Immediato l'arresto, confermato dal giudice per le indagini preliminari, che ha disposto la custodia in carcere per i due estorsori.
Sergio Barducci
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