Uzbeko, 39 anni, padre di quattro figli, in passato aveva manifestato sul web idee pro-DAESH: è lui la persona arrestata ieri, in tarda serata, in quartiere periferico di Stoccolma. E sarebbe stato lui – venerdì – ad investire la folla a bordo di un camion rubato poco prima. Oggi il mesto pellegrinaggio sul luogo dell'attentato. Una scena già vista a Nizza, Londra, Berlino. Nel frattempo proseguono le indagini. Sul camion le Forze dell'Ordine hanno trovato una borsa con dell'esplosivo; l'obiettivo, probabilmente, era farlo detonare dopo aver investito i passanti. I media hanno anche riferito di un secondo arresto, che tuttavia la polizia non ha per ora confermato. A quanto pare l'uzbeko era seguito dall'intelligence; eppure è riuscito ugualmente a colpire, nonostante fossero note le sue simpatie per l'ISIS. Califfato che – a quanto pare – ha tratto giovamento dalla pioggia di Tomahawk caduta sulla base aerea di Shayrat. L'attacco voluto da Trump è stato immediatamente seguito da una offensiva del DAESH per riprendere Palmira. Durissimo il commento dell'ambasciatore russo Safronkov, in occasione della riunione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU convocata ieri d'urgenza. Nel frattempo è stata chiusa la linea diretta con Washington per prevenire incidenti tra aerei russi e americani nei cieli della Siria, mentre gli Stati Uniti pensano a nuove sanzioni contro Damasco
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