Traffico anabolizzanti Rimini-San Marino, segnalati 2 atleti
Identificati e denunciati anche numerosi personaggi attivi nel mondo del body building
Arriva alla Procura nazionale anti doping l'indagine del Reparto Operativo del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute di Roma, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Rimini, Davide Ercolani. L'operazione dei Nas ad inizio maggio aveva portato all'applicazione di 11 misure cautelari e all'arresto di una coppia nella repubblica di San Marino.
Tra i "clienti" dell'organizzazione che secondo l'ordinanza del gip del Tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini, farebbe base sul Titano, sarebbero stati identificati anche due atleti iscritti a federazioni sportive riconosciute dal Coni. Si tratterebbe di un'atleta donna iscritta alla Figc in quanto giocatrice di calcio a 5 femminile e di un atleta uomo iscritto alla Fita (Federazione Italiana Taekwondo).
Identificati e denunciati anche numerosi personaggi attivi nel mondo del body building, alcuni iscritti alla Ifbb (International Federation of Body Building & Fitness) attivi nell'assunzione prolungata di sostanze dopanti per le preparazioni alle gare. Tutti i soggetti atleti professionisti per cui è prevista una normativa anti doping verranno quindi segnalati alla Procura Nazionale Antidoping.
Tra l'8 e il 9 maggio scorsi erano state arrestate, dopo tre anni di indagini tre persone, due delle quali sammarinesi, e ne erano state indagate altre 25 per vari reati. I più gravi sono associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze dopanti, anche ad effetto stupefacente, importazione dall'estero di sostanze dannose per la salute pubblica, ed autoriciclaggio. Per altre otto era scattato l'obbligo di presentarsi ala polizia giudiziaria. Nell'ordinanza del gip Cantarini venivano poi minuziosamente ricostruiti i passaggi delle sostanze acquistate in Cina e Germania, confezionate in provincia di Salerno e smerciate tra San Marino, Rimini e Roma.
L'attività investigativa era partita nel giugno del 2021 quando, su segnalazione dell'Agenzia delle Dogane, era stata individuata una spedizione contenente ingenti quantitativi di sostanze anabolizzanti che portò all'arresto di un riminese di 51 anni. Nel corso dell'indagine, sono stati infatti individuati e posti sotto sequestro il magazzino e il laboratorio clandestino al cui interno sono stati rinvenuti, tra l'altro, complessivamente 26 flaconi della 'droga dello stupro', 1200 fiale di nandrolone, 20 kg di efedrina, 400 kg di principi attivi per la produzione di anabolizzanti, steroidi e ormoni della crescita, oltre a 700mila compresse già confezionate e pronte per la vendita.
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