Tribunale: 3 anni alla "mente" delle "truffe seriali" alle assicurazioni
Decisive, in questa vicenda, si sono rivelate le confessioni di 2 imputati; se non avessero ritrattato le dichiarazioni iniziali, questo processo – forse – avrebbe avuto un esito diverso. L'ipotesi accusatoria parlava di 13 falsi tamponamenti, che avrebbero portato ad un esborso complessivo, da parte di varie compagnie assicurative, di oltre 200.000 euro. La pena maggiore, alla fine, è stata inflitta a Leo Guidi: 3 anni di prigionia; contro una richiesta di 4 anni da parte del PF. Sarebbe stato lui a “reclutare” familiari e conoscenti, per simulare i sinistri; oltre a partecipare direttamente in qualche caso. Nell'udienza fiume odierna l'escussione di un teste, gli interrogatori di alcuni imputati; quindi le arringhe delle Difese, dei legali delle Assicurazioni – costituitesi parte civile –, e la requisitoria del Procuratore del Fisco. Quest'ultimo, tra le altre cose, aveva chiesto l'assoluzione – con formula dubitativa - di Alessandro Righetti: effettivo dominus – a quanto pare - della “LGR Infortunistica” e del “Poliambulatorio Nettuno”. Secondo il Magistrato Inquirente queste strutture avrebbero garantito l'operatività del presunto meccanismo fraudolento. Ma il Giudice Battaglino, alla fine, ha accolto sostanzialmente la richiesta del PF, assolvendo Righetti per non aver commesso il fatto – in riferimento ad alcuni episodi -, mentre - per altri – per insufficienza di prove. Decisi - per 9, dei 18 imputati – 2 anni di prigionia. 2 anni e 3 mesi, invece, a Gianni Guidi: ritenuto responsabile di due episodi di truffa. In vari casi sono stati riconosciuti i benefici di legge. Dichiarato, infine, il non doversi procedere - per estinzione del reato – relativamente ad alcuni presunti sinistri simulati. Il danno alle assicurazioni verrà liquidato in sede civile; a ciascuna delle compagnie – tuttavia – è stata riconosciuta una provvisionale di 10.000 euro.
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