Tribunale: accusata di calunnia nei confronti dell'ex marito. Donna condannata a 6 mesi; pena sospesa

Mattinata di udienze in Tribunale. All'attenzione del Giudice Morsiani anche un procedimento per presunta evasione fiscale

Tribunale: accusata di calunnia nei confronti dell'ex marito. Donna condannata a 6 mesi; pena sospesa.

Non è certo la prima volta che accade: coniugi che si lasciano, progetti di vita in frantumi, seguiti da tristi code giudiziarie; anche di carattere penale. Così tempo fa un imprenditore sammarinese era stato condannato per non aver corrisposto gli assegni di mantenimento ai figli ed alla ex moglie. Oggi era invece quest'ultima sul banco degli imputati. Per una vicenda piuttosto complessa; nella quale si intrecciano questioni di natura economica, societarie, e ovviamente rapporti personali totalmente deteriorati. La donna, originaria dell'est Europa, doveva rispondere di calunnia. Si era rivolta infatti all'autorità giudiziaria per segnalare come l'ex compagno avesse denunciato lo smarrimento dei libretti di circolazione di due veicoli aziendali, pur sapendo - a dire della donna - che tali documenti fossero custoditi presso lo studio di un legale sammarinese.

Rappresentato dunque il reato di falsa dichiarazione ad un pubblico ufficiale. Senonché, secondo l'accusa, era consapevole dell'innocenza dell'uomo. L'avvocato di parte civile ha sottolineato come il proprio assistito sia ancora innamorato dell'imputata; e tenda a fuggire dalle responsabilità. E ciò a fronte di una persona – ha detto – decisa invece a perseguire i propri obiettivi. Agli antipodi la Difesa, che si è focalizzata piuttosto sul contesto nel quale è maturata la vicenda giudiziaria, sugli aspetti contraddittori; rimarcando come non esista la fattispecie di “calunnia colposa”. Il Giudice Morsiani ha infine optato per un condanna a 6 mesi di prigionia; ma con il beneficio della sospensione condizionale. Sentenza in linea con le richieste della Procura del Fisco. Nuova udienza infine del processo per presunta evasione fiscale nei confronti di un 52enne originario del napoletano; già amministratore unico di una concessionaria di auto finita poi in liquidazione. Non avrebbe presentato la dichiarazione dei redditi relativa all'anno 2014, con un danno stimato – per il fisco – di 34.000 euro. Sentito in mattinata il socio di uno studio commerciale. Previste per il 28 marzo le conclusioni.

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