Tribunale: condannate 4 persone accusate di aver truffato lo Stato utilizzando il sistema Smac
Nel mirino una serie di compravendite ritenute fittizie di automobili, con conseguenti “strisciate” per importi complessivi di alcune migliaia di euro
Processo giunto all'epilogo dopo un lungo standby; ben 5 anni. Inizialmente venne infatti assegnato al Giudice Buriani; poi le sue ormai note vicissitudini. Al Commissario della Legge Vico Valentini, in seguito, il compito di tirare le fila di questa vicenda; risalente al biennio 2016-2017. All'epoca – secondo gli inquirenti – i vertici di una società, la “71 srl”, avrebbero emesso fatture per compravendite fittizie di auto. Fin qui un copione già visto. Non fosse per le conseguenti “strisciate” su carte SMAC degli stessi venditori, o persone ritenute ad essi riconducibili; con conseguenti ricariche da migliaia di euro. Questo il teorema accusatorio.
Dunque l'imputazione di truffa allo Stato, per 4 persone; insieme ad un corollario di altre contestazioni, a vario titolo: dalla falsità in scrittura privata, all'occultamento di beni sottoposti a pignoramento. Alla sbarra, fra gli altri, un 49 sammarinese, ritenuto l'amministratore di fatto della srl. Quanto a quelli “di diritto” – ugualmente finiti nei guai - si sarebbero succeduti fino alla liquidazione della società. Da considerare però il tanto tempo trascorso dai fatti. La stessa Procura del Fisco ha registrato l'avvenuta prescrizione di alcuni capi di imputazione “minori”, chiedendo per il resto condanne a 2 anni e 2 mesi.
Di tutt'altro avviso le Difese, che hanno invece insistito per l'estinzione anche dell'eventuale reato di truffa aggravata. Da considerare, infatti, a loro avviso - nell'individuazione del cosiddetto “tempus commissi delicti” -, le transazioni sulla San Marino Card, e non l'avvenuta “compensazione” a livello fiscale. Citate, a conforto di questa tesi, la sentenza di due anni fa del Collegio Garante in materia di riciclaggio, e le dichiarazioni del responsabile dell'Ufficio Smac, nell'udienza precedente. Osservazioni in punto di diritto che non hanno tuttavia convinto il Giudice.
Tutti condannati, alla fine. Due anni e due mesi per il sammarinese, ed una 44enne di origini straniere. Due anni, con il beneficio della sospensione condizionale, per gli altri due imputati; uno dei quali residente a Reggio Emilia. Accolta inoltre la richiesta dell'Eccellentissima Camera di un risarcimento del danno non patrimoniale, da quantificare in sede civile. Le Difese si erano opposte fermamente, ritenendo non provata un'eventuale sfiducia verso il sistema Smac.
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